sabato 26 luglio 2008

Il tempo... è denaro ? No è molto, molto di più !


Lo sapete tutti: di solito si dice che chiunque e qualunque cosa hanno un "PREZZO" e possono essere "COMPERATI" con i "SOLDI".
Forse è esatto o forse no, non sappiamo né vogliamo saperlo, ma noi speriamo vivamente di no. Però di una cosa siamo assolutamente certi: sappiamo perfettamente qual è, per noi, la cosa più importante del mondo: i SOLDI, risponderete subito voi.
Invece no, sbagliato! La cosa più importante, da sempre, per sempre, dappertutto e per tutti, è il TEMPO.
Infatti, non per niente, si dice che il TEMPO è DENARO, con la differenza che di SOLDI se ne hanno in quantità molto differente da persona a persona, i SOLDI se ne vanno, ritornano, cambiano di mano, si modificano nell'uso, nella forma e perfino nella sostanza col variare delle situazioni storiche ed economico-sociali, mentre invece il TEMPO è assolutamente ed universalmente UGUALE per tutti ma, Einstein insegna, contemporaneamente UNICO per ciascuno di noi, solo ed esclusivamente NOSTRO, strettamente PERSONALE e, una volta passato, non ritorna MAI più.
Se tutti meditassero davvero su quanto il TEMPO sia la cosa più importante e come troppo spesso lo utilizziamo male (pensandoci PRIMA che sia passato, PRIMA che sia troppo tardi e non DOPO) probabilmente le nostre vite sarebbero completamente diverse, sia nei nostri che nei confronti altrui, e non sentiremmo troppo spesso rimpiangere cose non fatte che avremmo voluto fare o cose fatte che non avremmo voluto fare.
Eh sì, pensateci bene: è così o non è così?
Quindi ora, siamo sicuri, la maggioranza di voi dirà che proprio per questo motivo, siccome il TEMPO fugge e va, bisogna fare come affermavano gli antichi, CARPE DIEM, ossia cogliere l'ATTIMO, approfittare del MOMENTO.Ha dunque ragione chi, usando qualsiasi MEZZO, magari pure ILLECITO o INGIUSTO, utilizza il proprio TEMPO per darsi da fare, arrivando perfino ad approfittare degli altri, sottomettendoli e schiacciandoli, pur di avere SOLDI in abbondanza, per permettersi di vivere il proprio TEMPO su questa Terra nel miglior modo possibile, SPRECANDO e SPANDENDO a piene mani?
Seguendo la LOGICA del nostro ragionamento, sembrerebbe davvero che sia questo lo SCOPO primo e ultimo di una VITA: fare tanti, ma tanti SOLDI per passare il TEMPO da vivere nel miglior modo possibile.
Siete sicuri che sia così?
Ma proprio sicuri sicuri?
In ogni caso domandatevi seriamente se siete tra coloro il cui VERO scopo nella VITA è quello di dedicare esclusivamente il proprio TEMPO ad accumulare SOLDI.
da: emergenzademocratica.blogspot.com

lunedì 21 luglio 2008

IPHONE : attenzione !

Prestate molta attenzione alle offerte di utilizzare iPhone in abbonamento; vincolano l'utente all'operatore per 2 anni, con il rischio, in caso di recesso anticipato, di dover pagare una penale da circa 300 euro.
Chi compra un iPhone può scegliere infatti tra due tipi di tariffe:
quota fissa mensile che consente di telefonare e navigare su internet;
quota fissa mensile che consente solo di navigare su internet.

Il traffico internet, per queste tariffe, è misurato in MB scambiati.
Solitamente il traffico previsto è compreso tra 500-600 MB al mese.
Attenzione a non superare la soglia: in questo caso infatti il costo raggiunge soglie molto elevate: ben 3 euro ogni 150 MB per Vodafone, 0,006 euro per ogni KB per Tim.
Sembra una cifra piccola, ma solo perché è astutamente espressa in KB: in realtà sono addirittura 6 euro a MB! Basti un esempio: scaricare una canzone di 5MB avrebbe un costo di 30 euro…
Nel caso di Tim superare la soglia può davvero svuotare rapidissimamente il portafoglio degli utenti.
L'offerta negoziata da Apple per l'Italia con il duopolio della telefonia mobile TIM-Vodafone nasconde un brutto scherzo: le tariffe voce previste per l'iPhone sono talmente care che per non buttare soldi dovrei essere costretto ad utilizzarlo solo per navigare ... ma come? L'appeal dell'iPhone non dovrebbe stare tutto nel doppio uso?
La novità è stata piegata alla ottusa volontà di fare cassa subito dei nostri operatori telefonici, nonché di Apple che ha scelto questa convenzione.

venerdì 18 luglio 2008

Ecco chi siamo noi !


Una società italiana ed una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa, con equipaggio di otto uomini.Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivò il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro.
Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra.Il top management decise che si sarebbe dovuto vincere l'anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per investigare il problema.
Il gruppo di progetto scoprì dopo molte analisi che i giapponesi avevano sette uomini ai remi e uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano.
In questa situazione di crisi il management diede una chiara prova di capacità gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza per investigare la struttura della squadra italiana.
Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadra c'erano troppe persone a comandare e troppe poche a remare.
Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra.
Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori e uno ai remi.
Inoltre si introdusse una serie di punti per ampliare il suo ambito lavorativo e dargli più responsabilità.
L'anno dopo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri.
La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sul lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato.
La società di consulenza preparò una nuova analisi, dove si dimostrò che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato.Al momento la società italiana è impegnata a progettare una nuova canoa.

lunedì 7 luglio 2008

La gaffe di Bush...


Clamoroso al Cibali ! La gaffe di Bush al G8 !

Mai visto prima d'ora uno "sveglione" così...

Ma quello che, seppur involontariamente, ha scritto e diffuso "quelle" verità è un GENIO !!


Fonte "Il giornale"


Una gaffe senza precedenti al G8.
Tanto che George W. Bush è stato costretto a porgere le sue scuse a Berlusconi e al popolo italiano.
Per quale motivo?
Per capirlo, basta leggere la biografia del presidente del consiglio pubblicata nel 'press kit' che la Casa Bianca ha distribuito ai giornalisti al seguito del presidente americano.

«Il premier italiano è stato uno dei più controversi leader nella storia di un paese conosciuto per corruzione governativa e vizio - si legge nel profilo -. Principalmente un uomo d'affari con massicce proprietà e grande influenza nei media internazionali.
Berlusconi era considerato da molti un dilettante in politica che ha conquistato la sua importante carica solo grazie alla sua notevole influenza sui media nazionali finché non ha perso il posto nel 2006».
La biografia pubblicata sul 'press kit' non si ferma qui:
«Odiato da molti ma rispettato da tutti almeno per la sua 'bella figura' (in italiano nel testo) e la pura forza della sua volontà - afferma la biografia - Berlusconi ha trasformato il suo senso degli affari e la sua influenza in un impero personale che ha prodotto il governo italiano di più lunga durata assoluta e la sua posizione di persona più ricca del paese».
La biografia di Berlusconi, che cita anche il fatto che da ragazzo «guadagnava i soldi organizzando spettacoli di marionette per cui faceva pagare il biglietto di ingresso», ricorda che il futuro premier italiano mentre studiava legge a Milano «si era messo a vendere aspirapolvere, a lavorare come cantante sulle navi da crociera, a fare ritratti fotografici e i compiti degli altri studenti in cambio di soldi».
La Casa Bianca avrebbe prelevato la biografia di Berlusconi dalla 'Encyclopedia of World Biography' che risulta aggiornata al mese scorso.

mercoledì 2 luglio 2008

Curiosità... domande indiscrete ?


Una suppostina per il premier...
Partiamo da lontano, perché lontano inizia la sua storia imprenditoriale, signor Berlusconi.
Primo quesito: lei certamente ricorda che il 26 settembre 1968 la sua società - l'Edilnord Sas - acquistò dal conte Bonzi l'intera area dove di lì a breve lei costruirà il quartiere di Milano2.
Lei pagò l'area circa 4.250 lire al metro quadrato, per un totale di oltre 3 miliardi. Questa somma, nel 1968 quando lei aveva appena 32 anni e nessun patrimonio familiare alle spalle, è di enorme portata. Oggi, tabelle Istat alla mano, equivarrebbe a 38 miliardi, 739 milioni e spiccioli. Dopo l'acquisto - intendo dire nei mesi successivi - lei aprì un gigantesco cantiere edilizio, il cui costo arriverà a sfiorare 500 milioni al giorno, che in circa 4-5 anni porterà all'edificazione di Milano2 così come è oggi.
Ecco la prima domanda: signor Berlusconi, a lei, quando aveva 32 anni, gli oltre 30 miliardi per comprare l'area, chi li diede?
Il 2 febbraio 1973 lei fondò un'altra società, la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi e lei farà in modo di emettere anche un prestito obbligazionario per altri 2 miliardi.
Signor Berlusconi, anche in questo caso le chiedo: il denaro in contanti per queste forti operazioni finanziarie, chi glielo diede?
Lei non può essersi scordato che il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord cedette alla neo-costituita "Milano2 Spa" tutto il costruito del nuovo quartiere residenziale nel Comune di Segrate battezzato "Milano2" più alcune aree ancora da edificare di quell'immenso terreno che lei comperò nel '68 per l'equivalente di più di 32 miliardi in contanti.
Tuttavia quel 15 settembre di tanti anni fa, accadde un altro fatto: lei, signor Berlusconi, decise il contemporaneo cambiamento di nome della società acquirente. Infatti l'impresa Milano2 Spa iniziò a chiamarsi così proprio da quella data. Il giorno della sua fondazione a Roma, il 16 settembre 1974, la futura Milano2 Spa - come lei senza dubbio rammenta - viceversa rispondeva al nome di Immobiliare San Martino Spa, "forte" di un capitale di lire 1 (un) milione, il cui amministratore era Marcello Dell'Utri. Lo stesso Dell'Utri che lei, signor Berlusconi, sostiene fosse a quell'epoca un «mio semplice segretario personale». Sempre il 15 settembre 1977, quel milione venne portato a 500 e la sede trasferita da Roma a Segrate. Il 19 luglio 1978, i 500 milioni diventeranno 2 miliardi di capitale sociale.
Ecco, anche in questo caso, vorrei sapere dove ha preso e chi le ha fornito tanto denaro contante e in base a quali garanzie.
L'8 giugno 1978 lei fondò a Roma la "Finanziaria d'Investimento Srl" - in sigla Fininvest - dotandola di un capitale di 20 milioni e di un amministratore che rispondeva al nome di Umberto Previti, padre del noto Cesare di questi tempi grami (per lui). Il 30 giugno 1978 il capitale sociale di questa sua creatura venne portato a 50 milioni, il 7 dicembre 1978 a 18 miliardi, che al valore d'oggi sarebbero 81 miliardi, 167 milioni e 400 mila lire. In 6 mesi, quindi, lei passò dall'avere avuto in tasca 20 milioni per fondare la Fininvest Srl a Roma, a 18 miliardi. Fra l'altro, come lei certamente ricorda, la società in questo periodo non possedeva alcun dipendente. Nel luglio del 1979 la Fininvest Srl, con tutti quei soldi in cassa, venne trasferita a Milano. Poco prima, il 26 gennaio 1979 era stata "fusa" con un'altra sua società dall'identico nome, signor Berlusconi: la Fininvest Spa di Milano. Questa società fu la prima delle due tappe fondamentali di cui dicevo poc'anzi alla base dell'edificazione del suo impero, e in realtà di milanese aveva ben poco, come lei ben sa. Infatti la Fininvest Spa venne anch'essa fondata a Roma il 21 marzo del 1975 come Srl, l'11 novembre dello stesso anno trasformata in Spa con 2 miliardi di capitale, e quindi trasferita nel capoluogo lombardo. Tutte operazioni, queste, che pensò, decise e attuò proprio lei, signor Berlusconi.Dopo la fusione, ricorda?, il capitale sociale verrà ulteriormente aumentato a 52 miliardi (al valore dell'epoca, equivalenti a più di 166 miliardi di oggi, fonte Istat).
Bene, fermiamoci qui.
Signor Berlusconi, i 17 miliardi e 980 milioni di differenza della Fininvest Srl di Roma (anno 1978) chi glieli fornì?
C'è un indirizzo - a Milano - che lei, signor Berlusconi conosce molto bene. Si tratta di via Sant'Orsola 3, pieno centro cittadino. A questo indirizzo nel 1978 nacque una società fiduciaria - ovvero dedita alla gestione di patrimoni altrui - denominata Par.Ma.Fid.A fondarla furono due commercialisti, Roberto Massimo Filippa e Michela Patrizia Natalini. Detto questo, certo rammenta, signor Berlusconi, che importanti quote di diverse delle suddette 22 Holding verranno da lei intestate proprio alla Par. Ma.Fid. Esattamente il 10 % della Holding Italiana Seconda, Terza, Quarta, Quinta, Ventunesima e Ventiduesima, più il 49% della Holding Italiana Prima, la quale - in un perfetto gioco di scatole cinesi - a sua volta detiene il 100% del capitale della Holding Italiana Sesta e Settima e il 51% della Holding Italiana Ventiduesima. Vede, signor Berlusconi, dovrebbe chiarirmi per conto di chi la Par.Ma.Fid. gestirà questa grande fetta del Gruppo Fininvest e perché lei decise di affidare proprio a questa società tale immensa fortuna.
La Par.Ma.Fid. è la medesima società fiduciaria che ha gestito - esattamente nello stesso periodo - tutti i beni di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di capitali per conto dei clan di Giuseppe e Alfredo Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Gaetano Carollo, Carmelo Gaeta e altri boss - di area corleonese e non - operanti a Milano nel traffico di stupefacenti a livello mondiale e nei sequestri di persona.
Quindi, signor Berlusconi, a chi finivano gli utili della Fininvest relativi alle quote delle Holding in mano alla Par.Ma.Fid.?
Per conto di chi la Par.Ma.Fid. incassava i dividendi e gestiva le quote in suo possesso?
Chi erano - mi passi il termine - i suoi "soci", signor Berlusconi, nascosti dietro lo schermo anonimo della fiduciaria di via Sant'Orsola civico 3?
Lei, signor Berlusconi, certamente ricorda che sul finire del 1979 diede incarico ad Adriano Galliani di girare l'Italia ad acquistare frequenze tivù. Lo scopo - del tutto evidente - fu quello di costituire una rete di emittenti sotto il suo controllo, signor Berlusconi, in modo da poter trasmettere programmi, ma soprattutto pubblicità, che così sarebbe stata "nazionale" e non più locale. La differenza dal punto di vista dei fatturati pubblicitari, ovviamente, era enorme. Fu un piano perfetto. Se non che, Adriano Galliani invece di buttarsi a capofitto nell'acquisto di emittenti al Nord, iniziò dal Sud e precisamente dalla Sicilia, dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri (frazione di Palermo) nella loro Retesicilia Srl, che dal 13 novembre 1980 vedrà nel proprio consiglio di amministrazione Galliani in persona a fianco di Antonio Inzaranto. Ora lei, signor Berlusconi, da imprenditore avveduto qual è, non può non avere preso informazioni all'epoca sui suoi nuovi soci palermitani, personaggi molto noti da quelle parti per ben altre questioni, oltre la tivù. Infatti Giuseppe Inzaranto, fratello di Antonio nonché suo partner, è marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta. No, sia chiaro, non mi riferisco al "pentito Buscetta" del 1984, ma al super boss che nel '79 è ancora braccio destro di Pippo Calò e amico intimo di Stefano Bontate, il capo dei capi della mafia siciliana.
Quindi, signor Berlusconi, perché entrò in affari - tramite Adriano Galliani - con gente di questa risma? C'è da notare, oltre tutto, che i fratelli Inzaranto sono di Misilmeri. Le dice niente, signor Berlusconi, questo nome?
C'è il profumo di centinaia di miliardi che tra il 1968 e il 1979 finirono nelle sue mani, signor Berlusconi. E tuttora non si sa da dove arrivarono. Poiché c'è chi l'accusa che quell'oceano di quattrini provenne dalle casse di Cosa Nostra e sta indagando proprio su questo, prego, schianti ogni possibile infamia dicendo semplicemente la verità. Punto per punto, nome per nome. È un'occasione d'oro per farla finita una volta per tutte. Sappia che d'ora in poi il silenzio non le è più consentito né come imprenditore, né come politico, né come uomo.

Libera !

Ingrid Betancourt è libera.
Il suo stato di slaute è 'ragionevolemente buono', parole del ministro della Difesa colombiana, che ha annunciato al mondo il successo del blitz militare e di intelligence che ha portato alla fine della prigionia per l'ex candidata presidenziale.
Operazione 'Jaque'; è stata denominata così l'operazione speciale che passerà alla storia.
Con Ingrid Betancourt sono state liberate altre quattordici persone: undici colombiani e tre contractors statunitensi, che erano stati catturati nel 2003.
Finisce così l'incubo della candidata presidenziale, durato sei lunghi anni.
Ingrid Bétancurt è stata rapita dalle Farc il 23 febbraio 2002.
"Forse mi uccideranno domani" è la coraggiosa autobiografia di una donna apparentemente fragile, ma con una volontà di ferro, che ha cercato, anche in catene di dare ai suoi compatrioti la speranza di un domani migliore, in un futuro di pace e giustizia, ritrovando la forza per distruggere dalle fondamenta un sistema che ha portato la Colombia ai limiti dell’inferno.
Ingrid è tornata libera dopo sei anni, quattro mesi e dieci giorni.

martedì 1 luglio 2008

Italia vacca...


Un paese di puttane si merita un magnaccia alla sua guida.
Una ragazzina vende le sue foto ose' ai suoi compagni. Perche'? Per fare soldi. La stessa cosa che ti dice la puttana... che fa quel lavoro per viaggiare, divertirsi etc.
Il cerchio si e' chiuso. L'infezione si e' estesa anche dove non avremmo potuto immaginarlo soltanto venti anni fa.

Non c'e' piu' il minimo senso di colpa. Questo e' un paese dove non c'e' piu' il senso di colpa. Vendere la propria immagine ad un magnaccia e' diventata una cosa normale. Perche' ti stupisci? lo faccio per soldi.
Nemmeno la chiesa cattolica, ormai ridotta a folclore, riesce ad imporsi piu' come portatrice di valori (giusti o sbagliati che siano) che ristabiliscano il senso di colpa.
Secondo il mio parere, questo è il vero, unico e gravissimo problema della società italiana: ovvero quello di essere talmente decaduti intellettualmente e culturalmente che non c'è più la lucidità per affrontare, a nessun livello, le paradossali situazioni del nostro paese.
Dalla corruzione, alle immondizie, alla ignoranza, nel senso etimologico del termine, crassa e dilagante a tutti i livelli, alle decine di migliaia di leggi e leggine inutili che hanno l'unico effetto di rimpinguare le tasche dell'esercito di avvocatucoli da strapazzo "azzecca garbugli" di Manzoniana memoria che permettono a delinquenti incalliti di scorazzare liberi per il paese ed a extracomunitari, comunitari e italiani semplicemente delinquenti di perpetrare impunemente i loro crimini, all'inefficienza cronica e paradossalmente molto efficente, dello Stato, alla assoluta mancanza di valori e quindi di rispetto del PROSSIMO... e potrei continuare per un bel po', ma mi sembra che ciò che ho elencato basti a delinare una società da basso medioevo con tutte le conseguenze del caso.

Questo paese deve affondare completamente. Gli italiani devono affondare nei propri escrementi. Solo cosi' si guarderebbero allo specchio, e vedrebbero la loro meschinita', la loro arretratezza, la loro inadeguatezza di popolo di raccomandati e leccaculi in un mondo che premia il merito.

Forse una buona iniezione di sangue nuovo non basterebbe. Una carestia, una pandemia forse? Meta' delle persone dovrebbe finire sotto terra, perche' qualche cosa di buono possa rinascere, e il paese rigenerarsi.