I dati economici del disastro degli “States” sono impressionanti.Calano verticalmente gli ordini alle imprese, i consumi, i prezzi delle case e la costruzione di nuovi immobili in un paese troppo abituato al “capital gain”.Difficili perfino a credersi le raccapriccianti diminuzioni nelle vendite di automobili dei tre maggiori fabbricanti locali, del 30% anche un mese con l’altro. Anche stanno male gli autonoleggi. La gente non ha più i soldi neanche per affittare un’automobile. La fine del consumismo sfrenato, dei SUV, delle case hollywoodiane rifilate ai padroni dei baracchini degli “hot dogs” è in corso.
Gli americani per potere spendere più del dovuto erano abituati a cavare il sangue dalle rape, per esempio ad ipotecare la casa per ricavarci contanti a mo' di “bancomat”, anche una seconda ipoteca.Quello stile di vita è terminato, per sempre.
La emorragia occupazionale più grande che porterà al dissanguamento fatale per gli Stati Uniti sarà una terribile perdita di posti di lavoro nel settore trasporti cominciando dai produttori di automobili.Nei prossimi mesi saremo destinati ad assistere al doloroso collasso del sistema dei trasporti americano con chiusura di decine di stabilimenti automobilistici/commerciali/camion e relativo “indotto” con la perdita di UN PAIO DI MILIONI di posti di lavoro nel solo settore trasporti. Includendo il fallimento delle compagnie aeree e ferroviarie di trasporto merci. Da fare impallidire gli “esuberi” di ogni ”meltdown” finanziario.
Non sono certo Google, Yahoo a formare il grosso dell’occupazione. E Microsoft sta esperimentando il fiasco assoluto di Windows Vista, Ebay pianifica il tagli del 10% degli organici. Neppure Apple che, a differenza delle altre, produce anche qualcosa di “tangibile”, non solo “fuffa” software, contribuisce più di tanto. Perché i prodotti più conosciuti Ipod e Iphone sono in realtà solo assemblati in America. Molti dei loro componenti, singoli o a blocchi, arrivano preconfezionati da fabbriche asiatiche.
La NASA non riesce più a fare volare lo Shuttle.Facendo imbestialire gli scienziati, ha dovuto rimandare una missione di aggiornamento per il telescopio spaziale Hubble, da metà ottobre a febbraio, forse. Col fiato sul collo dell’”espansionismo spaziale” cinese e dei detestati russi il rischio è l’affioramento di una verità che ormai sta comparendo come ovvietà scientifica e tecnologia; che NON SONO MAI ANDATI SULLA LUNA. La scoperta che la più grande delle avventure umane, la conquista del nostro celeste vicino, fu un colossale bluff, un altro, dal costo di 30 MILIARDI di dollari (in valuta anni 60!).
L’associazione ingegneri americani avverte che il sistema infrastrutturale del paese sta rapidamente invecchiando e occorrerebbero 1 trilione (MILLE MILIARDI) di dollari per ammodernare autostrade, porti e ferrovie. Ma con quali soldi? Il salvataggio del sistema finanziario sta costando non 700 MILIARDI MA 1,6 TRILIONI. Sicché al “bailout” delle banche vanno aggiunti 180 MILIARDI di linee di credito temporaneo, 100 miliardi dati dal Tesoro per “fortificare” la Fed, 85 MILIARDI di prestito all’AIG. Altre decine di miliardi di dollari per “iniezioni di liquidità” e prestiti a vario titolo.Infine da aggiungere i 200-300 MILIARDI stimati per il salvataggio di Freddie Mac e Fannie Mae. Tutti denari fatti comparire dal nulla ma che dovranno essere realmente restituiti!
La fine del Quarto Reich sarà pagata a caro prezzo, dai cittadini del mondo intero, terzomondiali ed europei “in primis”. Non abituati a una sobrietà “europea”, a dare valore al lavoro manuale, per gli yankee si apriranno oscuri scenari di intensi conflitti sociali più che probabili. E conflitti razziali, finora compressi da un’ingannevole opulenza finanziaria che sta sfumando. In uno stato in cui basta un black out elettrico per suscitare disordini di piazza e brutali saccheggi nei supermercati, temporaneamente deprivati dei sistemi d’allarme, potete ben immaginare cosa accadrà al black out di tutta l’economia. Che rimarrà dell’America oltre a immense macerie economiche e sociali? Centinaia di testate atomiche da smantellare, sparse per il mondo, e milioni di libri di storia delle conquiste spaziali da mandare al macero. Soprattutto la fine delle colossali patacche sulla “società multiculturale”, sulla ricchezza finanziaria eretta sulla fatica dei poveracci, dell’”esportazione della democrazia” con la guerra senza ci siano i presupposti culturali, religioni ed etnici per supportare il modello “occidentale”.
La fine di un incubo, speriamo.
Tratto da: http://falsoblondet.blogspot.com/