venerdì 30 maggio 2008
A.A.A. Decrescita cercasi
Si è ripetuto più volte che il mondo non si trova di fronte un futuro preordinato, ma una scelta. L'alternativa è fra tre modelli. Uno afferma che questo mondo finito non ha, a tutti i fini pratici, alcun limite. Scegliere questo modello ci porterà ancora più avanti oltre i limiti e, forse, al collasso.
Un altro modello afferma che i limiti sono reali e vicini, che non vi è abbastanza tempo, e che gli esseri umani non possono essere moderati, nè responsabili, nè solidali. Questo modello è tale da autoconfermarsi: se il mondo sceglie di credervi, farà in modo che esso si riveli giusto, e ancora il risultato sarà il collasso.
Un terzo modello afferma che i limiti sono reali e vicini, che c'è esattamente il tempo che occorre ma non c'è tempo da perdere. Ci sono esattamente l'energia, i materiali, il denaro, l'elasticità ambientale e la virtù umana bastanti per portare a termine la rivoluzione verso un mondo migliore.
Quest'ultimo modello potrebbe essere sbagliato. Ma tutte le testimonianze che abbiamo potuto considerare, dai dati mondiali ai modelli globali per calcolatore, indicano che esso potrebbe essere corretto. Non vi è modo per assicurarsene, se non mettendolo alla prova.
E' evidente dal testo che il terzo modello citato comporta una modifica profonda e radicale dei valori attuali della cultura occidentale. In altre parole, l'aumento dei consumi non può più essere un valore. Questo significa una fine indolore di quella che chiamiamo civiltà industriale .
Non si tratta affatto di una fine del mondo , ma del cambiamento radicale di una forma di pensiero. E' solo la fine di questo mondo, che tutto sommato non è neanche tanto entusiasmante.
Allo scopo di terminare in modo "letterario", riporto un brano di Ceronetti, tratto da un articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 23 novembre 1992:
"....Gli altri sono autori o complici dei disastri, siamo qualche miliardo su questo piatto della bilancia, e tutti abbiamo lasciato fare, anzi siamo tuttora in qualche modo tutti sterminatori attivi di terra-madre, deicìdi di Cibele, pur d'ingozzarci di consumi che sono chiodi piantati nella carne della vita.....E basta accennare a ridurli perchè si sfreni il panico: Borse con l'infarto, folle imbestialite, il muraglione vacuo delle proteste cieche. ....."
giovedì 29 maggio 2008
Uranio.
L'uranio costava nel 2000 10 $ / lb. Oggi costa più di 80 $ / lb. Il suo prezzo si è quindi moltiplicato ben 8 volte.Ovviamente la ragione di questo trend è un aumento della domanda a fronte di una produzione limitata per non dire scarsa. Gli idioti di turno stanno facendo ancora una volta la scelta sbagliata.
La produzione dell’uranio e scarsa almeno quanto quella d’altre materie prime come il petrolio, il carbone ecc.ecc. E’ ovvio essendo una risorsa come tutte le materie prime ad esaurimento.
Fra l’altro i prezzi dell’uranio negli ultimi anni hanno avuto un’impennata enorme, grazie alla forte richiesta d’energia che viene dai paesi in via di sviluppo come Cina e India. Paesi che fra l’altro hanno gia il nucleare, quindi non devono riprogrammare da capo la loro politica energetica rivolta al nucleare come l’Italia.
Per il giorno in cui l’Italia sarà pronta per mettere in produzione energia nucleare, L’uranio avrà prezzi elevatissimi, e sarà scarsissimo. Quindi ci ritroveremmo in emergenza energetica un’altra volta. In più con tutti i riski correlati.
Stiamo perdendo tempo ancora una volta. Abbiamo avuto la fortuna di uscire dal nucleare nel 1987. Abbiamo perso tanto tempo in questi anni non avviando una politica energetica alternativa con le fonti rinnovabili, costruendoci un noau che il mondo intero ci avrebbe invidiato e copiato, esportando competenze e tecnologie.
Per questo siamo ancora in tempo, forse. Le competenze le abbiamo, intelligenze e tecnologie in quantità.
Basta fare una scelta coraggiosa.
Poche ore dopo l'incidente, nella relativamente vicina Svezia, le apparecchiature della centrale di Forsmark, rilevarono alti livelli di radiazione nell'aria. Supposero, visto l'elevato livello dei dati, che vi fosse una falla all'interno di una delle loro centrali e quindi cominciarono immediatamente a fare controlli in tutti i loro impianti. Assicuratisi che le loro centrali erano perfettamente in sicurezza, cominciarono a cercare altrove la fonte delle radiazioni e giunsero così fino in Unione Sovietica. Chiesero spiegazioni al governo e chiesero loro perché non era stato avvisato nessuno. Dapprima il governo sminuì la cosa ma ormai gli svedesi, con i loro controlli, avevano messo al corrente l'Europa intera che un grave incidente era occorso in una centrale sovietica. Il mondo intero cominciò a fare pressione e finalmente rilasciarono le prime e scarne dichiarazioni sull'incidente che fecero il giro del mondo. Intanto sull'Europa intera si riversavano piogge contaminate e le radiazioni si spargevano a macchia di leopardo su campi, villaggi, città.
mercoledì 28 maggio 2008
Per non dimenticare... MAI !
Peccato che Veltrusconi se lo sia perso...
Attenzione alle parole... non è tutt'oro quel che luccica.
Il governo e l'ABI da sempre hanno in comune una spiccata tendenza alla truffa ai danni dei cittadini e pretendono,per di più,di ricevere la gratitudine e il ringraziamento dei truffati. Il recente accordo in tema di mutui risulta,infatti,ad un sommario esame,finalizzato solo ed esclusivamente a salvaguardare gli interessi dell'esecutivo e dei banchieri.La crisi immobiliare in atto,della cui reale gravità i mezzi di informazione,asserviti e pagati dalla classe politica,bancaria e imprenditoriale,si guardano bene dal farne menzione,sarebbe aggravata ulteriormente qualora ai cittadini impossibilitati a pagare la rata del mutuo venisse tolta la casa dalle banche e messa all'asta per la successiva vendita.L'immissione sul mercato di questi immobili (si parla di 1.250.000 famiglie in sofferenza con il pagamento della rata del mutuo),creerebbe da un lato un grave problema sociale che si ripercuoterebbe sull'immagine dell'esecutivo e,dall'altro, un danno economico alle banche che dovrebbero vendere gli immobili pignorati ad un prezzo inferiore al valore del mutuo erogato.Seguirebbero a catena altri danni nel campo finanziario (fondi immobiliari, obbligazioni da cartolarizzazioni etc) e nell'economia reale già in fase di forte rallentamento con conseguenti minori entrate nelle casse dello stato.Il gatto e la volpe,quindi,con l'accordo raggiunto (si presume in pochi secondi) hanno preso due piccioni con una fava: cercano di salvare i loro esclusivi interessi e,al contempo,ostentano generosità e comprensione per i cittadini in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo ai quali,però,viene concesso semplicemente di PAGARE DOPO CON GLI INTERESSI,le somme che le banche anticipano oggi.
lunedì 19 maggio 2008
Il governo a Napoli...
L'ormai celebre riunione di gabinetto a Napoli si riduce a questo: un'ora e mezza di consiglio, e CINQUE ORE E MEZZA tra PASSERELLE in pubblico e pausa PRANZO!Cari contribuenti italiani, AVETE PAGATO UNA GITARELLA DI GRUPPO AL NOSTRO GOVERNO! Che l'abbiate votato o meno...
sabato 3 maggio 2008
La triste realtà
Peccato che il tutto sempre e comunque si riduce al risultato elettorale e non appena si ritorna dal piano di marketing a quello reale, a poco a poco si sgonfia tutto.
Alcuni esempi ? In una campagna elettorale condotta sul filo della TOTALE EMOTIVITA', senza alcun programma reale, vengono già al pettine i primi nodi :
a) non si riesce a formare il governo
b) la spazzatura a Napoli aumenta
c) Alitalia .....caos calmo + 300 milioni di euro
d) Gheddafi la pensa come Napolitano
Non c'è una cosa detta , annunciata , rimarcata in campagna elettorale che prenda forma . Si dirà: "Ma come ? Lasciatelo iniziare a lavorare, non ha neppure iniziato!"
Il punto è che il Silvio non inizierà mai a governare, non è i suo lavoro, non è CAPACE e non è in grado di farlo.
Brogliusconi non è un industriale, non è un imprenditore, non è niente; è un venditore di spazi pubbliciari in un oligopolio, ora in un monopolio... il suo. E' un piazzista di se stesso, un buon advertiser di se stesso, un buon presidente di una squadra di calcio grazie a budget elevati.
E' un prodotto virtuale della falsa informazione; senza quella verrebbe fuori il niente o il nulla. Berlusconi rimane quello che avrebbe marcato col marchio Ferrari una 600.